Concorsi

Vincitore Concorso Internazionale "Progetta un Sorriso" -       3° classificato -  2011

progettisti: Nico Tropea, Rosaria Gentile

Il tema del concorso si colloca all’interno del 7° piano dell’ Azienda Opedialiera Universitaria di Modena – Policlinico. Al 7° piano è sito il dipartimento Materno Infantile del Policlinico ove si trovano i reparti di Pediatria generale, Chirurgia Pediatrica, Day Hospital e Onco-ematologia Pediatrica. L’obiettivo è quello di rendere migliore, attraverso lo studio di spazi umanizzati, la qualità della degenza dei bambini in ospedale. Il progetto ha cercato di inserire sagome nuove ed inconsuete per un reparto ospedaliero, con le quali incoraggiare ed indurre i bambini a muoversi e a relazionarsi con gli altri, stimolandoli altresì nell’identificare tali forme con elementi che possano scaturire dalla loro “fantasia” ed “immaginazione”. L’eliminazione di “angoli retti”, spigolosi, rigidi, vuole essere interpretazione di una filosofia applicata ai luoghi di vita, applicata perché ritenuta “appropriata” al tema di ogni concezione progettuale; nel caso del progetto oggetto della presente tutto è dunque relazionato alla volontà, sicuramente comune ai più, di voler “abbattere” tutte le forme rigide che, nella mente dei creatori di questo studio, vengono ritenute “ostative” nei riguardi di una volontà di accoglienza “carezzevole” del piccolo paziente; la curva come onda, come superficie che non ha fine, una superficie non confinata in un semplice incrocio di due linee, una continuità visiva e cerebrale che aiuta l’ingresso a questo nuovo e, spesso, doloroso mondo. Una forma che ricorda la maternità, la rotondità di un grembo materno, che sempre ha trasmesso e trasmette serenità e senso di protezione, quella sicurezza che ognuno di noi, figlio di questo mondo, porta con sé come “bagaglio agevole” sin dalla nascita. Ed è già questo primo abbattimento di una barriera certamente non facile da superare, di una realtà che provoca, come già accennato, reazioni molteplici nella mente di un bambino. Tutto il progetto nasce dunque da una coscienza di “donazione” di affetto e di speranza, da un voler “coccolare” il piccolo paziente in una struttura altrimenti fredda e distaccata, per poter donare, al di là dei materiale e delle forme, quel “sorriso” che è stato tema dal quale non uscire mai. Un sorriso che ha spinto noi progettisti a realizzare questo nostro progetto nella piena consapevolezza di poter offrire un’idea, uno spunto, una “visione” personale del percorso di bimbi spinti dalla malattia ad attraversare uno sconosciuto mondo che deve e dovrebbe essere accoglienza e riguardo, al di sopra ed al di là di cognizioni distaccate e di roboanti convinzioni, uno spunto di riflessione che dovrebbe allargarsi ad ogni struttura ricettiva, sia essa per bambini che per adulti. Un “sorriso” donato con la coscienza di essere d’aiuto, un’ umana carezza tra le forti braccia della scienza.



Vincitore Concorso Internazionale "Premio Le 5 Stagioni" -       3° classificato -  2012

progettisti: Nico Tropea, Federica Lentini

Progetto: "COME IL BASILIKO"

La pizza prende origine tremila anni fa da forme differenti di focacce o schiacciate cotte su pietre roventi. La “pizza”, intesa come schiacciata sottile, è stata dunque il primo pane non lievitato dell'uomo. Una “storia” così antica per un alimento così “essenziale” dalle origine ai giorni nostri, non poteva non essere “oggetto” di studi, di dibattiti, di concorsi relativi al suo “luogo di consumo”, che potessero dare ad essa giusta e meritata rivalutazione innalzandola ad un concetto “globale” ed inserendola in un contesto “sociale” che unisse la qualità del prodotto alla qualità dell’ambiente e che potesse ergersi a luogo di comunicazione e di interazione tra i soggetti di questo “nuovo” concept. La pizza dunque non più vista come pasto veloce “mordi e fuggi” ma come pasto che, se pur anche consumato in una breve pausa pranzo, potesse essere “gustato” in un ambiente “comodo”, comodo non solo per la “comodità” delle sedute ma anche e soprattutto per l’innovazione degli spazi, dei servizi e delle tecnologie. In questo nostro lavoro abbiamo cercato di plasmare questi concetti con la stessa scelta progettuale, cercando in essi tema dal quale non uscire e identificando ogni idea in un “concept visivo” che potesse avere degli elementi “denominatori comuni” e vivere di essi in ogni idea che potesse al fine scaturire; “tecnologia”, “comunicazione”, “divertimento”, “qualità”.La “foglia” protagonista di innumerevoli ed importanti ricette, profumo, gusto, bontà, ovunque, come il prezzemolo; e proprio quest’ultima “osservazione” è stata immediata fonte di ispirazione per il nome di questo nuovo possibile “luogo di incontro”: è così nato “COMEILBASILIKO”, un contenitore di tanti servizi dedicati sia al pasto veloce (fast-food), “snellendone” la definizione stessa che, nel caso di altre figure con diversi tempi di fruizione, al pasto “rilassato” (easy-food) dove gli stessi servizi possano essere gestiti in una concezione spazio-temporale più allargata, creando una “new pizza experience”, questo nostro nuovo modo di immaginare la “pizza” ed il suo contesto. Stesso concetto si è pensato di individuare nell’asporto dei cibi (zona mozzarella), anche questo legato ad un criterio interattivo che può identificarsi, come per gli altri servizi, in un “entertainment” indotto, in una forma di “cancellazione” dei tempi di attesa. Come dal barbiere ci saranno le riviste, ma Comeilbasiliko non sarà mai così “distaccato”; sarà esso stesso rivista, comunicazione dei servizi, spazio web, indice di un “grande libro” dove la pizza sarà protagonista tra i protagonisti, dove “l’ospite” sarà egli stesso protagonista di una storia che, se vorrà, potrà costruire; nasce la “personalizzazione del menù”; sia dal locale, attraverso gli “schermi interattivi”, che dal web il cliente, oltre ad un menù di base dove saranno proposte ricette differenti sia nella lavorazione delle farine che nella combinazione degli alimenti, potrà personalizzare il proprio menù, la propria “pizza” scegliendo da una serie di prodotti freschi (zona pomodoro) e di stagione a “km 0” prodotti nell’interland o, come per il basilico, prodotti e collocati nello stesso “format” (zona basilico), all’interno di COMEILBASILIKO, curati e mostrati al cliente; le piante, inserite nelle tre varietà scelte (Cinnamon, Opal Black e Crispum) potranno essere donate allo stesso (fidelizzazione del cliente), in funzione di un preciso “target commerciale, o acquistate e portate via in un packaging realizzato con materiali ecosostenibili (tipORTOconME). Fa parte della politica commerciale l’asporto del prodotto e del marchio inteso anche questo come prodotto finito che, inserito nel packaging, viene “portato in giro” e “innestato” nella “cultura sociale” attraverso il “gusto”(non solo “papillare”), la “parola”, la “visione”. Ognuno potrà dunque, nel concetto di personalizzazione del menù, “creare” la propria pizza anche affidandosi allo “chef”, interagendo nel sito, anche inviando una mail con la propria descrizione, il proprio carattere, le proprie preferenze (psychological menù), acquistando così una “pizzasolotua”, in una sorta di “gioco” tra le parti, di coinvolgimento ed interazione. Lo “chef” dunque “soggetto” di una storia accattivante, protagonista tra i protagonisti, soggetto di “CHEF&YOU”, una “cucina in affitto”, uno spazio dedicato che potrà essere prenotato e utilizzato e che, con l’aiuto di uno chef, potrà servire a sperimentare nuove ricette legate al mondo della pizza ed essere elemento di “congregazione” invitando i propri amici ad assaggiare questi “nuovi personali prodotti” all’interno del locale; le ricette migliori potranno essere postate su facebook ed essere inserite, a seconda del gradimento ricevuto, nel menù di base o in un menù dedicato alle “invenzioni” nel programma “CHEF&YOU”. COMEILBASILIKO sarà progetto interattivo, realizzato “in concreto” in una struttura ed in più strutture con uguale denominatore. Sarà creata anche un’applicazione Apple che permetterà di scoprire le “funzionalità” del locale, interagire, ordinare, scrivere, commentare, sia da casa che dallo stesso locale attraverso una ZONA WEB dedicata anche al “commento in tempo reale” con l’accesso ad una sala posta al primo piano arricchita da più postazioni web e nella quale si potranno gustare altre specialità, tranci di pizza, oltre al tradizionale e intramontabile caffè. “COMEILBASILIKO” è stata dunque una “scelta ideologica e sociale” dalla quale è nata una “scelta progettuale”, una distribuzione degli spazi che ha tenuto conto di tutte le “informazioni cerebrali” espletate e sviluppate in una cognizione distributiva che potesse, naturalmente, essere realizzata.La pizza dunque come luogo di comunicazione e di interazione, la pizza, la nostra amata pizza, elevata al concetto dell’aggregazione sociale nel contesto alimentare.








Progetto Selezionato Concorso Internazionale per il Quartiere Fieristico di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) -  2012

progettisti: Nico Tropea, Rosaria Gentile

Lo sviluppo di un “concept creativo” nasce dalla volontà di esprimere una personalità che possa essere condivisa dagli altri. E’ volontà di chi “crea” riuscire a trasmettere le proprie emozioni in “oggetti d’arte” che rappresentino il giusto binomio tra la volontà di chi ne chiede “creazione” e chi ne è fautore. Ecco allora il “tema” di un concorso, la “richiesta” di un cliente, la “risposta” del progettista, le fasi, le idee, la volontà di fare e quella di ricevere, un voler trovare giusto equilibrio tra persone che si uniscono in una “società d’intenti” che verte alla realizzazione di un “elemento progettuale”. Queste sono le “riflessioni” o i “propositi” che ci hanno ispirato in questa, come in altre, progettazione, l’avvicinarsi dunque il più possibile alla volontà di chi ha riposto in noi, progettisti, la fiducia nell’ottenere un “prodotto” che possa soddisfarne le richieste. “….In questa area si prevede la realizzazione di un centro fieristico, con specializzazione nei settori del florovivaismo e dell'artigianato…..”; abbiamo iniziato da questa “direttiva” la nostra progettazione del “polo fieristico”, e subito, se pur forse a primo sentore banale, ci ha ispirato la rappresentazione di un “gambo e delle sue foglie”, della sua vitale linfa paragonata allo scorrere di un ruscello, per altro esistente nel sito in oggetto; Ispirazione da natura, progetto ispirato da un gambo, dai fiori, dalle foglie, dalle curve sinuose di una comparazione naturalistica che non vive di “spigoli” e forme troppo “squadrate”. E abbiamo trovato nella trasparenza delle “libere vetrate” quella sensazione di “etereo e pulito” che solo un impatto visivo non “stoppato” da forme rigide può dare. Il senso del camminamento attraverso dei padiglioni che con le loro forme possano accogliere il visitatore e portarlo tra strade collegate tra loro non solo da “incroci” ma anche, e forse soprattutto, dall’infinita “rotazione” di curve che ci riportano ad una “partenza” che è anche “arrivo”. Non abbiamo intralciato il giusto, per noi, “fluire” di quel visitatore che “scorrerà” come acqua tra i padiglioni immersi nel verde. E la natura, l’architettura e la sua “forma bio” dovevano continuare anche nelle strutture. Il legno lamellare delle travature di copertura dei padiglioni “s-fo-glia” così come del centro commerciale, ricordano, anzi emulano, le componenti della foglia; la nervatura secondaria, ai lati, si volge verso la principale, al centro, dove due sinuose curve formano un “piccolo” padiglione centrale, anch’esso trasparente, che abbiamo voluto chiamare “linfa”, un fulcro, un centro, un “passaggio vitale”, come da ispirazione di suo nome. E abbiamo continuato in questa nostra “volontà bio-architetural-naturalistica” anche nelle componenti energetiche delle coperture. L‘impianto fotovoltaico integrato nel tetto (IFV TG) rappresenta una forma di energia alternativa duratura ed estremamente efficiente che si avvale di una tecnologia all‘avanguardia. Abbiamo ricercato in questo impianto un prodotto high tech basato sulla tecnologia a film sottileTriple-Junction, stratificazione di più celleper aumentare l‘assorbimento della luce e di conseguenza anche l‘efficienza dell‘impianto. La parte superiore del laminato è composta da una resistente pellicola in polimero ETFE ad elevata trasmittanza. Il materiale utilizzato è il silicio amorfo, il quale grazie alla distanza ridotta tra le lamine aumenta l‘assorbimento della luce debole. Poiché la temperatura effettiva sul tetto di solito è notevolmente più alta della temperatura dell‘aria, i vantaggi offerti da questa tecnologia sono evidenti praticamente tutto l‘anno. Più l‘irraggiamento solare è intenso, più le celle del modulo si riscaldano, riducendo il rendimento fino al 25%. Proprio quando ci si aspetterebbe un rendimento più alto, una percentuale del 25% influisce pesantemente sulla resa dell‘impianto. Anche gli impianti a film sottile presentano questo problema, ma il calo di rendimento rimane al di sotto del 10%. Grazie al basso indice di rifrazione della luce, i laminati in teflon lasciano passare più luce del vetro fotovoltaico utilizzato nei moduli FV convenzionali. Una trasmittanza più elevata permette alla cella fotovoltaica di assorbire più fotoni e quindi di trasformare in corrente un quantitativo maggiore di energia. Estetica fonte di ispirazione, praticità nella scelta di materiali a basso impatto ambientale. I percorsi pedonali sono stati pensati quindi, in attinenza a quanto sin qui enunciato, formati da inerte calcareo proveniente da cave esenti da polveri e/o filler, con granulometria non superiore a 10/12 mm, trattamento di superficie con copolimero a base acrilica, liquido, atossico, perfettamente ecocompatibile e biodegradabile, con rullatura finale per compattare e rifinire il composto ad ottenere una pavimentazione con caratteristiche e qualità simili a quelle dei conglomerati cementizi o bituminosi, ma in perfetto equilibrio con l’ambiente. I volumi progettati sono dunque frutto di un’analisi che ha potuto dare forma a idee progettuali scaturenti da una volontà certa del rispetto verso quella natura non sempre tenuta in giusta considerazione quando non, ancor peggio, mal considerata.

 




















CONCORSO Q.FIERISTICOCONCORSO Q.FIERISTICO
CONCORSO Q.FIERISTICO
CONCORSO Q.FIERISTICO
CONCORSO Q.FIERISTICO



Ideazione Concorso  "Un logo per...", 1a edizione, "Un logo per il Marranzano World Festival" -       edizione  2012

Nico Tropea - Presidente Giuria, Giorgio Rizzo - Capo Progetto                                                                 ideazione grafica e organizzazione Concorso zenzerodesign

La prima edizione del concorso "un logo per..." nasce in collaborazione con il Marranzano World Festival. Scopo del concorso è quello di dare l’opportunita di creare una nuova veste grafica utilizzando il logo già esistente ed adattandolo al tema che quest’anno la manifestazione dedica ai cordofoni a pizzico. La riscoperta e la valorizzazione delle nostre tradizioni artigianali e musicali attraverso il confronto con culture lontane, gli strumenti musicali come ponte sonoro tra locale e globale, tra antiche tradizioni e nuove sperimentazioni. Un evento multidisciplinare per promuovere l'idea di Sicilia terra di musica, nell'ottica dello scambio generazionale e della cultura della tolleranza e della cooperazione. La lunga storia che lega il mandolino siciliano con il setar iraniano, la kora africana, lo tzouras greco, e molti altri cordofoni a pizzico lungo le vie della seta e non solo. Questo il tema e le suggestioni illustrate a chi vorrà cimentarsi in questo “gioco” tra grafica e suono, a chi vorrà dare a questa manifestazione la giusta veste per trasformare e fondere parole, immagini e suoni in un’unica e sola emozione.






1°Premio: Emanuela Messina, Liceo Artistico Acireale

Partner & Friends:

Quel Quid architettura e design Bucarest, Neve rubinetterie, Lomax, Marranzano World Festival, Liceo Artistico Acireale, Aipi Milano, Design & Living, Accademia Euromediterranea, Regione Sicilia, Provincia di Catania


Nessun commento:

Posta un commento